Imfinzi nel trattamento del carcinoma polmonare non-a-piccole cellule PD-L1+
Imfinzi è un medicinale che trova indicazione nel trattamento di un tipo di tumore del polmone denominato carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ).
Imfinzi è utilizzato nei pazienti adulti con cancro avanzato che non può essere asportato tramite un
intervento chirurgico ma che non è progredito dopo il trattamento con radiazioni e chemioterapia a
base di Platino.
Imfinzi è impiegato nello specifico quando il cancro produce una proteina chiamata PD-L1.
Imfinzi contiene il principio attivo Durvalumab.
Imfinzi è somministrato tramite una infusione in vena ogni 2 settimane. La dose viene calcolata
in funzione del peso corporeo del paziente.
Il trattamento deve proseguire fin tanto che il paziente ne trae beneficio o per un massimo di 1 anno.
Il trattamento può essere sospeso o interrotto definitivamente se il paziente manifesta gravi effetti indesiderati.
Il trattamento con Imfinzi deve essere iniziato e supervisionato da un medico esperto nel trattamento oncologico.
Il principio attivo di Imfinzi, Durvalumab, è un anticorpo monoclonale, un tipo di proteina concepito per riconoscere una proteina denominata ligando 1 della morte cellulare programmata ( PD-L1 ), presente sulla superficie di numerose cellule cancerogene, e legarsi a essa.
PD-L1 agisce per inibire la risposta delle cellule immunitarie che altrimenti attaccherebbero le cellule tumorali.
Legandosi alla proteina PD-L1 e bloccandone gli effetti, Imfinzi aumenta la capacitù del sistema immunitario di attaccare le cellule tumorali e, di conseguenza, di rallentare la progressione
della malattia.
È stato dimostrato che Imfinzi è più efficace del placebo nel prolungamento del tempo di sopravvivenza dei pazienti affetti da carcinoma polmonare non-a-piccole cellule avanzato
senza peggioramento della malattia.
In uno studio principale condotto su 713 pazienti, i pazienti trattati con Imfinzi hanno vissuto in media circa 17 mesi senza peggioramento della malattia rispetto ai 6 mesi dei soggetti trattati con placebo.
I risultati preliminari hanno anche indicato che i pazienti trattati con Imfinzi hanno vissuto
complessivamente più a lungo rispetto ai pazienti trattati con placebo, anche se sarebbe stato
necessario un monitoraggio più lungo per confermare l’entità del beneficio.
Gli effetti indesiderati più comuni di Imfinzi ( che possono riguardare più di 1 persona su 5 ) sono tosse, infezioni di naso e gola ed eruzione cutanea.
L’effetto indesiderato grave più comune ( che può riguardare fino a 1 persona su 10 ) è la polmonite.
In conclusione, è stato dimostrato che Imfinzi migliora la durata di sopravvivenza dei pazienti affetti da tumore NSCLC avanzato senza progressione della malattia. Questo è stato considerato importante per questi pazienti, che hanno poche opzioni di trattamento.
L’uso di Imfinzi è limitato ai pazienti i cui tumori producono PD-L1, poiché è stato dimostrato un chiaro beneficio esclusivamente in questo gruppo di pazienti.
Gli effetti indesiderati di Imfinzi sono stati ritenuti gestibili e il relativo profilo di sicurezza è stato
considerato accettabile e in linea con quello di medicinali analoghi.
Pertanto, l’Agenzia europea per i medicinali ha deciso che i benefici di Imfinzi sono superiori ai rischi. ( Xagena2018 )
Fonte: EMA, 2018
Onco2018 Pneumo2018 Farma2018
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